Consent Mode v2, la guida

Rendering 3d di un lucchetto aperto


Il “Consent Mode V2” è una funzionalità introdotta da Google per aiutare gli inserzionisti digitali a rispettare le regolamentazioni sulla privacy, come il General Data Protection Regulation (GDPR) dell’Unione Europea e la California Consumer Privacy Act (CCPA) negli Stati Uniti. Questa versione aggiornata della funzione “Consent Mode” offre maggiore flessibilità nell’adeguamento alle politiche sulla privacy dei dati degli utenti.

In risposta alla Direct Marketing Association (DMA) e ad altre organizzazioni simili, Google ha introdotto il “Consent Mode V2” per consentire agli inserzionisti di personalizzare l’utilizzo dei dati degli utenti in base ai consensi ottenuti. Questo aggiornamento fornisce agli inserzionisti più opzioni per gestire i dati degli utenti in conformità con le normative sulla privacy, consentendo loro di rispettare le preferenze degli utenti riguardo all’uso dei loro dati personali per scopi pubblicitari.

Un po’ di storia del Consent Mode

Il percorso che ha condotto all’implementazione del Consent Mode V2 è stato influenzato da diversi fattori, tra cui l’evoluzione delle normative sulla privacy, le preoccupazioni degli utenti riguardo alla gestione dei propri dati personali e le esigenze degli inserzionisti di adattarsi a tali cambiamenti.

I motivi sono sostanzialmente

  1. Normative sulla privacy: Negli ultimi anni, sono state introdotte diverse normative sulla privacy a livello globale, tra cui il General Data Protection Regulation (GDPR) dell’Unione Europea e la California Consumer Privacy Act (CCPA) negli Stati Uniti. Queste normative hanno posto maggiori restrizioni sull’uso dei dati personali degli utenti da parte delle aziende e hanno richiesto maggiore trasparenza e consenso.
  2. Preoccupazioni degli utenti: Le crescenti preoccupazioni degli utenti riguardo alla privacy dei propri dati personali hanno spinto le aziende tecnologiche a rivedere le loro pratiche di raccolta e utilizzo dei dati. Gli utenti vogliono avere maggiore controllo sulla propria privacy e decidere come vengono utilizzati i loro dati online.
  3. Esigenze degli inserzionisti: Gli inserzionisti digitali hanno dovuto affrontare sfide nel rispettare le normative sulla privacy senza compromettere l’efficacia delle loro campagne pubblicitarie. La necessità di adattarsi ai cambiamenti normativi e alle preferenze degli utenti ha portato alla ricerca di soluzioni che consentano di bilanciare la personalizzazione delle pubblicità con il rispetto della privacy degli utenti.
  4. Necessità di miglioramenti per garantire una maggiore flessibilità e conformità alle normative sulla privacy del Consent Mode V1.  Il 3 Settembre 2020 Google attraverso il suo blog aveva introdotto il Consent Mode V1 come parte della sua suite di strumenti per gli inserzionisti, consentendo loro di adattare il tracciamento degli annunci in base ai consensi degli utenti riguardo alla gestione dei propri dati. Ma ben presto ne erano venuti fuori i limiti per  l’eccessiva rigidità e la necessità, successivamente, di conformarsi alla direttiva DMA di Novembre 2023.
    La Direttiva DMA (Digital Markets Act) è una legislazione europea proposta nel novembre 2023 per regolare le grandi piattaforme digitali considerate dominanti sul mercato. La DMA mira a garantire una concorrenza equa nel settore digitale, limitare il potere delle grandi aziende tecnologiche e proteggere i consumatori. Tra le sue disposizioni ci sono regole rigide sull’accesso ai dati, restrizioni sull’auto-preferenza delle piattaforme e norme per prevenire pratiche anticoncorrenziali. La DMA è stata concepita per promuovere un ecosistema digitale più equo e competitivo.

Come funziona il Consent Mode

Quando un utente visita un sito web che ha implementato Google Consent Mode, il sito web invia una richiesta a Google per determinare se l’utente ha dato il consenso per specifici tipi di cookie e tecnologie di tracciamento. Google risponde quindi con un segnale di “stato del consenso”, che indica se l’utente ha prestato il consenso o meno.

In caso positivo, il sito può caricare i cookie e le tecnologie di tracciamento come al solito.

In caso negativo, Google Consent Mode  permette al sito web di disabilitare i cookie e le tecnologie di tracciamento oppure di modificarli per ridurre la quantità di dati raccolti. In questo modo, il sito web può continuare a funzionare rispettando le preferenze relative alla privacy dell’utente.
La funzione principale del Consent Mode è quella di recuperare fino al 60% dei dati di chi ha rifiutato i cookie, attraverso il machine learning, modellandoli a seconda dei dati ricevuti dagli utenti che invece li hanno accetti e altri parametri anonimi elaborati da Google. Questo ci permette di avere un dato molto più accurato su GA4 e Google Ads, soprattutto in termini di conversioni e resa delle campagne.
Il ruolo di GTM (Google Tag Manager)

Per funzionare è necessaria dunque una comunicazione tra il sito web ed i servers di Google. Il 27 Maggio 2021 Google annuncia l’integrazione del Consent Mode in Google Tag Manager con l’arrivo di due nuovi Attivatori, in modo da avere un controllo del proprio sistema di gestione dei dati tracciati in base ai consensi accettati o negati da parte degli utenti

Google Tag Manager quindi diventa lo strumento necessario per compensare le conversioni perse e migliorare l’ottimizzare delle campagne. E’ lo strumento per continuare a utilizzare al meglio le proprie audience.

Come funziona il Consent Mode V2

Il 6 Marzo è la data dalla quale è obbligatoria la Versione 2 del Consent Mode, ovvero la data dell’entrata in vigore del Digital Marketers Act. Il DMA è la normativa imposta dalla CE verso 6 “gatekeep” (Google, Meta, ecc) che, oltre a regolamentazioni sui vari dispositivi e app preinstallate, dovranno inoltre ottenere il consenso prima che i dati degli utenti vengano raccolti o utilizzati e possono far valere questo requisito sulle terze parti che utilizzano le loro piattaforme. Inoltre, è per loro vietato utilizzare i dati personali per profilare gli utenti senza consenso.
La versione 2 aggiunge altri 2 parametri ( ad_user_data e ad_personalization) oltre a quelli già presenti.

  • ad_user_data: parametro che gestisce il consenso relativo alla raccolta e all’uso dei dati degli utenti per scopi pubblicitari
  • ad_personalization: parametro che riguarda nello specifico il consenso alla personalizzazione degli annunci (ad esempio per il remarketing di Google Ads)

Tutti coloro che fanno e faranno pubblicità su Google dovranno quindi integrare obbligatoriamente la versione 2 del Consent Mode in quanto richieste dalla piattaforma Google Ads. La non integrazione della versione 2 del consent mode potrebbe causa problematiche a livello di campagne con rischio di blocco degli annunci.

La Consent Mode V2 non sostituisce il banner del consenso dei cookie ma lavora con le piattaforme di gestione  del consenso dei cookie per prendere i consensi prima e, a richiesta dell’utente, anche dopo la prima visita.

Ad oggi il Consent Mode V2 è compatibile con varie piattaforme, tra cui le più famose:

Google tiene una lista aggiornata alla pagina dedicata ai CMP partner .

L’impatto del Consent Mode V2

Qual’è l’impatto per chi fa pubblicità con Google?

Sicuramente una limitazione dell’efficacia delle ads: spendere in advertising senza Consent Mode limita sia la capacità di usare le audience esistenti che di crearne di nuove a livello italiano ed europeo.

Inoltre rende impossibile l’utilizzo del remarketing.

Ma non solo, lato analytics i tracciamenti non potranno essere corretti riguardo le conversioni degli obiettivi.

Infine da marzo 2024, il Consent Mode è un requisito per gli inserzionisti che utilizzano le piattaforme di Google. L’implementazione è obbligatoria.

Certificazione Google Marketing Platform

 

La certificazione GMP (Google Marketing Platform) è un programma offerto da Google che permette alle aziende di comunicazione digitale di dimostrare la loro competenza nell’utilizzo delle varie piattaforme e strumenti di marketing offerti da Google. Questa certificazione attesta che i professionisti dell’agenzia hanno acquisito conoscenze e abilità nell’utilizzo efficace delle piattaforme come Google Analytics, Google Tag Manager, Google Data Studio e altri strumenti di analisi e pubblicità online offerti da Google. La certificazione è ottenuta superando un esame ufficiale online fornito da Google.

Solo pochissime agenzie italiane, che si contano sulle dita delle mani, hanno questa certificazione: noi siamo tra quelle, un riconoscimento ufficiale di come possiamo aiutare le aziende ad affrontare la sfida del Consent Mode V2 al meglio.

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Massimiliano BaldocchiBusiness Manager

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