
L’annuncio di Google relativo ad AI Max per le campagne di ricerca non è una semplice miglioria, ma un vero e proprio spartiacque che proietta uno sguardo affascinante e per certi versi rivoluzionario sul futuro della ricerca online. Non si tratta solo di ottimizzare le performance attuali, ma di ripensare l’approccio strategico in un ecosistema sempre più mediato dall’intelligenza artificiale, facendo anche come acquisita che la SEO dovrà essere fatta per l’intelligenza artificiale e come tale darà informazioni rilevanti anche alle ads.
Come cambieranno le campagne search di ads
Tradizionalmente, la gestione delle campagne di ricerca si è imperniata sulla meticolosa selezione e ottimizzazione delle parole chiave. La nostra expertise come Google Premier Partner si è a lungo focalizzata sulla capacità di identificare le query più pertinenti, strutturare gruppi di annunci efficaci e affinare le corrispondenze per massimizzare il ritorno sull’investimento. Questo approccio, basato sulla comprensione profonda delle intenzioni di ricerca degli utenti espresse attraverso termini specifici, ha rappresentato la colonna portante delle strategie SEM per anni.
Con l’avvento di AI Max, il paradigma si sposta. L’intelligenza artificiale assume un ruolo preponderante, affiancando e in certi casi superando la necessità di un elenco esaustivo e rigidamente definito di parole chiave. AI Max, infatti, è progettato per intercettare l’intento dell’utente anche al di là delle formulazioni di ricerca più ovvie e dirette. Sfruttando tecnologie avanzate di broad match e funzionalità keywordless, la piattaforma è in grado di identificare pattern e correlazioni che a un’analisi umana, per quanto esperta, potrebbero sfuggire. Questo significa che le nostre campagne possono ora raggiungere un pubblico potenzialmente interessato che utilizza formulazioni di ricerca inaspettate o emergenti, ampliando significativamente la copertura.
Diremo addio alle parole chiave?
Ciò non significa, tuttavia, la totale abolizione delle chiavi di ricerca nel processo. Almeno non subito, infatti il ruolo delle parole chiave attualmente possiamo dire che si sta, in questa prima fase, evolvendo e non scomparendo. Esse, oggi, rimangono fondamentali come indicatori iniziali dell’intento e come base da cui l’intelligenza artificiale può partire per esplorare sfumature e varianti. Le parole chiave diventano quasi dei “semi” che AI Max, in questa prima fase, utilizza per germogliare e identificare un ecosistema più ampio di query pertinenti. La nostra competenza decennale come Google Premier Partner si trasforma quindi nell’abilità di fornire all’AI i migliori input possibili, selezionando strategicamente le parole chiave che meglio rappresentano il cuore dell’offerta e il target di riferimento.
Inoltre, le chiavi di ricerca mantengono, perora, la loro importanza nel fornire un livello di controllo e comprensione. Sebbene AI Max operi con un elevato grado di automazione, la possibilità di analizzare i termini di ricerca effettivi che attivano i nostri annunci, anche all’interno di un framework più ampio gestito dall’AI, ci consente di affinare ulteriormente la nostra strategia complessiva, di identificare nuove opportunità e di escludere termini non desiderati. I controlli sui marchi e le opzioni di targeting geografico a livello di gruppo di annunci menzionati nell’annuncio di Google confermano, almeno in questa prima fase, la permanenza di leve di controllo manuale che, integrate con l’intelligenza artificiale, permettono una gestione più granulare e performante delle campagne.
La vera forza di AI Max risiede, dunque, nella sua capacità di personalizzare l’esperienza utente in tempo reale. Generando asset testuali dinamici e indirizzando gli utenti verso le pagine di destinazione più rilevanti del sito web, l’intelligenza artificiale di AI MAX non si limita a intercettare l’intento, ma lo accompagna verso la conversione in modo fluido e intuitivo. Questo livello di personalizzazione su larga scala, impensabile con i metodi tradizionali, è dove l’intelligenza artificiale mostra il suo potenziale trasformativo per il futuro della ricerca, rendendola un’esperienza sempre più su misura per l’individuo.
Vediamo nel tecnico AI MAX
Un aspetto particolarmente interessante emerso dai dettagli tecnici è l’introduzione del concetto di synthetic keyword. Questo nuovo parametro, utilizzabile nei modelli di monitoraggio, evidenzia come, anche in assenza di una parola chiave esatta digitata dall’utente che ha attivato l’annuncio, l’AI possa generare un valore simile a una keyword che cattura l’essenza della query. Questo strumento offre una maggiore trasparenza e una continuità nell’analisi rispetto al passato, permettendoci di comprendere meglio le logiche con cui l’AI interpreta e risponde all’intento di ricerca, anche al di fuori dei confini delle parole chiave tradizionali.
Parallelamente al search term matching, l’asset optimization rappresenta l’altro pilastro di AI Max, focalizzandosi sulla personalizzazione creativa su larga scala. La capacità dell’AI di generare in tempo reale asset testuali pertinenti in base alla query dell’utente e alla pagina di destinazione ottimale garantisce che il messaggio pubblicitario sia sempre fresco, rilevante e in linea con l’intento del momento. Questo non solo migliora la performance degli annunci, ma eleva l’esperienza dell’utente, rendendo l’interazione con il brand più fluida e persuasiva. La gestione degli asset diventa quindi un processo dinamico, dove la nostra creatività iniziale viene potenziata dalla capacità dell’AI di adattarla e ottimizzarla in tempo reale.
Essere Google Premier Partner ci pone in una posizione privilegiata per navigare questo cambiamento. Abbiamo accesso anticipato a queste tecnologie e la possibilità di testarle approfonditamente, comprendendone a fondo le potenzialità e le implicazioni. La nostra expertise si arricchisce, passando dalla semplice gestione basata sulle parole chiave a una supervisione strategica di ecosistemi complessi in cui l’AI gioca un ruolo centrale. Non vendiamo solo campagne, ma offriamo una consulenza evoluta che guida le aziende nell’adozione di questi strumenti per sbloccare nuove vette di performance. Ed essere i primi nell’adozione di nuove tecnologie da parte dei merchant, si è rivelato sempre un vantaggio.
In sintesi, il futuro della ricerca, plasmato da AI Max, non decreta la fine delle chiavi di ricerca, ma ne ridefinisce il ruolo all’interno di un sistema più intelligente e automatizzato. La nostra esperienza come Google Premier Partner ci conferma che la combinazione tra l’intuizione strategica umana e la potenza computazionale dell’intelligenza artificiale rappresenta la formula vincente per eccellere in un panorama digitale in continua e rapida evoluzione. Il futuro della ricerca è già qui, ed è un futuro in cui l’AI e la competenza umana collaborano per creare connessioni sempre più efficaci tra le aziende e i loro clienti.
Riferimenti:
L’annuncio ufficiale: https://blog.google/intl/it-it/nuove-prestazioni-con-ai-max-per-le-campagne-di-ricerca-google/
How AI Max for Search campaigns works: https://support.google.com/google-ads/answer/15910187
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