
Perché in HT&T abbiamo scelto Teamwork per gestire i progetti in agenzia
Inserire una piattaforma di project management in azienda non è una scelta di tool: è una scelta di governance. In HT&T abbiamo scelto Teamwork perché ci permette di gestire delivery, collaborazione e soprattutto tracciamento del tempo con un livello di chiarezza che fa la differenza quando i progetti aumentano e la complessità cresce.
Una decisione per decisori: controllo operativo, capacità e marginalità
Se sei un CEO, COO, Head of Operations, Delivery o un Marketing Director che deve far funzionare l’esecuzione, sai già dove si rompe il sistema: richieste che arrivano da troppi canali, priorità che cambiano in corsa, attività che crescono senza che nessuno veda l’impatto su tempi e carichi. Il problema raramente è la mancanza di task. Il problema è che, senza un sistema, perdi segnali precoci: scope che si allarga, team che si satura, ritardi che si accumulano e margini che si erodono.
Per noi la domanda non è mai stata qual è la piattaforma più completa, ma: quale piattaforma ci aiuta a prendere decisioni migliori su capacità, tempi e qualità della consegna, senza appesantire il lavoro quotidiano.
Panoramica rapida: le principali piattaforme e quando hanno senso
Prima di scegliere Teamwork abbiamo valutato le piattaforme più diffuse. Te le lasciamo qui con i link, perché spesso il confronto si fa più velocemente “guardandole” che leggendone le descrizioni:
- monday.com: La piattaforma più famosa, visuale e flessibile, spesso scelta per la facilità con cui si modellano board e processi.
- Asana: molto forte sulla gestione attività e collaborazione interna, utile quando il focus è orchestrare flussi di lavoro trasversali.
- ClickUp: approccio “all-in-one” per team operativi, con molte funzioni concentrate in un unico ambiente.
- Jira: riferimento per team tech e sviluppo, soprattutto quando il lavoro è gestito con metodologie agile e backlog.
- Notion: workspace modulare molto versatile, ottimo per knowledge base e documentazione; la gestione “delivery” dipende molto da come lo configuri.
- Teamwork: pensato per chi lavora “a progetto” e spesso “per clienti”, con un’impostazione che valorizza time tracking, controllo e operations.
Tutte possono essere valide. La differenza emerge quando la tua priorità è governare progetti e persone su più commesse, mantenendo sotto controllo tempi, carichi e redditività. È qui che Teamwork, per noi, ha fatto lo scatto.
Perché Teamwork: non un task manager, ma un sistema di delivery
Teamwork non lo abbiamo scelto perché ha più feature. Lo abbiamo scelto perché è costruito intorno a un’esigenza tipica di agenzie e società che lavorano per progetti: rendere il lavoro misurabile e governabile. Quando cresci, le persone non possono più tenere tutto in testa e i fogli sparsi non bastano più. Serve una struttura che regga la complessità e che renda semplice rispondere a domande operative: a che punto siamo, cosa rischia di slittare, dove stiamo andando fuori stima, chi è sovraccarico.
La differenza, nella pratica, la fa l’insieme: struttura per clienti e progetti, responsabilità chiare, visione d’insieme e collaborazione ordinata. Ma il punto che per noi ha cambiato davvero il gioco è stato uno: il tracciamento del tempo.
La grande differenza per noi: il tracciamento del tempo (usabile davvero)
Il tempo è la variabile più costosa e più sottovalutata. In molte organizzazioni viene “stimato”, “ricostruito”, o tracciato in modo discontinuo. Risultato: i progetti sembrano sotto controllo finché non lo sono più. Teamwork rende il time tracking parte naturale del lavoro, legandolo alle attività reali e al contesto del progetto.
Per un decisore questo significa tre cose molto concrete. Primo: puoi capire dove va davvero la capacità del team, distinguendo lavoro ad alto valore da dispersione. Secondo: puoi stimare meglio i progetti futuri perché non ragioni su percezioni, ma su storico reale. Terzo: puoi intercettare in anticipo gli scostamenti, prima che diventino ritardi o perdita di marginalità.
È anche un passaggio culturale: il tracciamento del tempo non è controllo delle persone. È controllo del sistema. Ti permette di proteggere la sostenibilità del team e di mantenere promesse realistiche verso clienti e stakeholder.

Cosa cambia davvero in azienda quando introduci Teamwork
La prima differenza è la struttura per clienti e progetti: ogni cliente ha il suo perimetro, ogni progetto ha task, milestone, file e conversazioni. Tutto resta ordinato, rintracciabile e contestualizzato. Questo riduce la dipendenza dalle persone “che sanno tutto” e rende l’organizzazione più robusta nel tempo, perché il contesto non si perde.
La seconda differenza è la chiarezza delle responsabilità. Quando ogni attività ha un owner, una scadenza e una priorità, diminuiscono drasticamente i “vuoti” tipici: attività lasciate in sospeso, passaggi di consegna confusi, rallentamenti dovuti al “pensavo lo stesse facendo un altro”. Non è burocrazia: è efficienza.
La terza differenza è la visione d’insieme per chi coordina. Dashboard e viste operative permettono di capire avanzamento, carichi e colli di bottiglia senza rincorrere continuamente il team. Questo crea un modello di gestione più maturo: meno reattivo, più preventivo.
Infine, la collaborazione diventa ordinata. Commenti, file e aggiornamenti restano legati alle attività, quindi diminuisce il rumore prodotto da email e chat parallele. Meno informazioni duplicate significa meno fraintendimenti e più velocità, soprattutto quando più funzioni lavorano sullo stesso progetto.
Come lo usiamo in HT&T
In HT&T utilizziamo Teamwork come hub operativo centrale. Non è uno strumento “in più”: è il punto in cui convergono pianificazione, operatività e controllo. Lo usiamo per impostare i progetti in modo coerente, coordinare team diversi (marketing, design, sviluppo e data), monitorare l’avanzamento reale e leggere i carichi di lavoro in modo chiaro.
Il tracciamento del tempo è integrato nel flusso: ci serve per ragionare su stime, scostamenti e capacità, e per costruire uno storico affidabile che renda le decisioni future più rapide e più accurate. Anche lo “storico delle attività” è un elemento chiave: quando un progetto evolve, poter ricostruire cosa è stato deciso e perché evita sprechi e incomprensioni.

A chi consigliamo Teamwork (e quando ha più senso)
Teamwork lo consigliamo quando il lavoro è organizzato per progetti, spesso per clienti, e quando il tempo è una variabile economica reale. È particolarmente indicato per agenzie, società di consulenza e team interni che gestiscono molte iniziative in parallelo e vogliono più controllo senza appesantire l’operatività.
Sapere quante ore si è lavorato su un progetto o su un cliente, quanto sono cariche le persone o i team, dove siamo redditivi e dove invece stiamo perdendo soldi sono informazioni fondamentali insieme ai tools e informazioni classiche come avanzamento dei tasks, gantt e quant’altro.
Se invece cerchi solo una checklist interna, esistono strumenti più leggeri. Teamwork dà il meglio quando hai bisogno di un sistema che tenga insieme delivery, responsabilità, collaborazione e, appunto, una lettura affidabile del tempo speso.

Adozione e implementazione: dove falliscono spesso i tool (e come evitarlo)
La maggior parte dei fallimenti non dipende dal software, ma dall’adozione. Il consiglio pragmatico è: definire poche regole minime e applicarle con coerenza. Un modello di progetto (template), criteri chiari su responsabilità e priorità, e una disciplina leggera sul time tracking. Con queste basi, la piattaforma diventa un acceleratore. Senza, resta “un altro posto in cui aggiornare cose”.
Se vuoi introdurre Teamwork in azienda, ha senso progettare l’adozione come un percorso: configurazione iniziale coerente, onboarding del team, fase pilota su alcuni progetti, e solo dopo estensione al resto dell’organizzazione. È la differenza tra installare un tool e migliorare un sistema.
Siamo partner Teamwork: se vuoi valutare la piattaforma in modo concreto, parliamone
Grazie alla profonda conoscenza della piattaforma, in HT&T siamo diventati partner di Teamwork e lo usiamo realmente ogni giorno. Se stai valutando una piattaforma di project management per la tua azienda e vuoi capire se Teamwork è adatto al tuo contesto (processi, team, tipo di progetti, necessità di time tracking), contattaci: ti diamo un confronto pratico, senza fuffa e senza promesse da demo. L’obiettivo è aiutarti a prendere una decisione informata e a impostare l’adozione nel modo giusto.
FAQ su Teamwork per aziende e agenzie
Teamwork è adatto anche a un team interno (non agenzia)?
Sì, soprattutto se il team lavora per progetti con più stakeholder e ha bisogno di visibilità su avanzamento, responsabilità e tempi. Abbiamo fatto formazione ad un team di progettazione di un’azienda metalmeccanica, ad esempio, e ad uno di ricerca di una farmaceutica! Se invece gestisci solo task interni semplici, potresti preferire strumenti più leggeri.
Qual è il vantaggio di Teamwork rispetto a un task manager?
Teamwork non serve solo a “spuntare attività”. Ti aiuta a governare delivery e operazioni: struttura per clienti e progetti, responsabilità chiare, visione d’insieme e, soprattutto, time tracking integrato per stimare meglio e proteggere marginalità e capacità.
Perché il time tracking è così importante per un decisore?
Perché trasforma il tempo in un dato: puoi capire dove si concentra lo sforzo, misurare scostamenti, stimare con più accuratezza e prevenire erosione dei margini. È controllo del sistema, non controllo delle persone.
Come si evita che il team viva il tracciamento del tempo come controllo?
Serve comunicare lo scopo: migliorare stime, ridurre overload e proteggere la sostenibilità. Funziona quando il dato viene usato per ottimizzare processi e carichi, non per “punire” chi lavora.
Quali sono gli errori tipici nell’adozione di una piattaforma di project management?
I più comuni sono: configurare senza un modello operativo, non definire regole minime (owner, scadenze, priorità), non fare onboarding, e non partire con una fase pilota. Il risultato è che lo strumento diventa un doppione di email e chat.
Teamwork è utile se gestiamo molti progetti in parallelo?
È uno dei contesti in cui rende di più: struttura per progetti e clienti, storico, tracciamento del tempo e visibilità su carichi e colli di bottiglia aiutano a mantenere controllo quando la complessità aumenta.
Ha senso coinvolgere i clienti in Teamwork?
Dipende dal modello di delivery. Se vuoi aumentare trasparenza e ridurre passaggi inutili, può avere molto senso, purché i permessi siano configurati bene e la collaborazione resti legata alle attività, evitando “rumore”.
Come si misura il successo dopo l’adozione di Teamwork?
Tipicamente con indicatori concreti: riduzione del tempo sprecato in coordinamento, migliore puntualità sulle scadenze, miglior accuratezza delle stime, migliore bilanciamento carichi e maggiore leggibilità dei progetti per chi coordina.
Quanto tempo serve per andare a regime con una piattaforma come Teamwork?
Dipende da dimensione e maturità dei processi. In genere conviene partire con un set minimo di regole, fare onboarding, pilotare su un set di progetti e poi estendere. L’obiettivo è evitare l’adozione “tutto e subito” che spesso genera rigetto.
In che modo HT&T può supportare l’adozione di Teamwork?
Possiamo supportarti nella valutazione, nella configurazione iniziale (template e struttura), nell’onboarding del team e nella definizione delle regole operative minime, con particolare attenzione al time tracking e alla governance di capacità e priorità.
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