Come il digitale ha rivoluzionato il nostro modo di informarci: dati alla mano dall’Italia e dal mondo
In un mondo in continua evoluzione, anche il modo di informarsi ha subito una trasformazione radicale. L’avvento del digitale ha rivoluzionato il panorama mediatico italiano, con nuovi modi di accedere alle notizie e abitudini di fruizione dell’informazione.
Sono cose che tutti sappiamo leggendo i dati di vendita dei giornali, gli accessi dei social network e quant’altro. Ma ora il Digital News Report 2024, del Reuters Institute for the Study of Journalism, certifica con i dati come il digitale ha cambiato il nostro modo di informarci in Italia e nel mondo.
La televisione in Italia rimane regina, ma il digitale avanza
Nonostante la sua influenza sia in calo, la televisione in Italia rimane la principale fonte di notizie per gli italiani (62%), seguita dai siti web di notizie (54%) e dai social media (40%). L’ascesa del digitale è però evidente, con un aumento significativo dell’utilizzo di internet per informarsi, soprattutto tra i giovani.
L'analisi per fasce d'età rivela che la crescita del digitale è particolarmente evidente tra i più giovani:
- Tra i 18 e i 24 anni, il 78% utilizza internet per informarsi, contro il 51% che guarda la TV per lo stesso scopo.
- Tra i 25 e i 34 anni, il divario si riduce, ma il digitale rimane comunque la fonte di notizie preferita per il 65% degli intervistati, contro il 58% della televisione.
La televisione mantiene i suoi punti di forza
Nonostante la crescita del digitale, la televisione conserva alcuni punti di forza che ne garantiscono la popolarità:
- L'immediatezza: la TV offre una visione in tempo reale degli eventi, cosa particolarmente apprezzata per le notizie di attualità e gli eventi sportivi.
- L'approfondimento: i telegiornali e i programmi di approfondimento dedicati all'informazione permettono di analizzare le notizie in modo più dettagliato rispetto a quanto possibile online.
- L'affidabilità: la televisione, in particolare i notiziari di testate giornalistiche affermate, è ancora percepita come una fonte di informazione più affidabile rispetto ad alcune fonti online.
I media tradizionali più seguiti per informarsi
Poche le sorprese su questo ambito nei primissimi posti della classifica, dove Rai e Mediaset la fanno ancora da padroni.
Ma un dato interessante si evince nella complessità di come ci si informa nei media tradizionali ovvero la forte presenza della radio. Presente su tutte le auto, in primis, è diventata fonte di informazione molto forte.
L’era digitale ridisegna il panorama delle notizie: nuovi attori sfidano i colossi
L’avvento del digitale ha stravolto anche il mondo dell’informazione, ridisegnando la mappa dei brand giornalistici online. Fino a qualche anno fa, i grandi nomi storici, come emittenti e testate cartacee, dominavano incontrastate la scena. Ma negli ultimi anni, un vento di cambiamento ha soffiato sul panorama italiano: nuovi attori digitali hanno iniziato a sfidare i colossi consolidati, conquistando quote di mercato sempre più significative.
Un esempio emblematico, sempre rimanendo in Italia, è Fanpage, piattaforma nata online con una forte vocazione per i social media. Dopo aver raggiunto il primo posto per portata nel 2022, Fanpage si è riconfermata leader indiscussa nel nostro sondaggio del 2024, consolidando la sua posizione di riferimento nel panorama digitale italiano.
Altri protagonisti di questa rivoluzione sono Il Post, l'Huffington Post ed OPEN, testate giornalistiche native digitali che hanno saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano, scalzando le posizioni storiche occupate dai grandi quotidiani tradizionali.
L'ascesa di questi nuovi player evidenzia la trasformazione in atto nel settore dell'informazione anche in Italia. I consumatori, soprattutto le nuove generazioni, sempre più connessi e abituati a fruire contenuti online, cercano notizie immediate, accessibili e fruibili attraverso i loro canali digitali preferiti.
Una diretta consueguenza sono le copie vendute giornalmente in formato cartaceo nel 2023 (1,20 milioni) su base annua che si sono ridotte del 10% (risultavano pari a 1,33 milioni nel 2022) con la conseguenza che sono stati chiusi, negli ultimi 4 anni, 2700 chioschi di giornali. I quotidiani storici venduti in formato digitale continuano a non incontrare, comunque, il favore del mercato: non hanno registrato variazioni di particolare rilievo su base annua (con una media di circa 210 mila copie giornaliere) e risultano in crescita non particolarmente rilevante (+13,3%) rispetto al corrispondente valore (180 mila unità giornaliere) del 2019. Un altro dato importante è che il tentativo di monetizzare la pubblicazione delle notizie online da parte degli editori.
sebbene le repliche digitali dei giornali stampati siano una priorità, rappresentano ancora una piccola percentuale delle vendite totali (intorno al 10%).
La fiducia nelle notizie
La disinformazione rimane una preoccupazione significativa per gli italiani, con il 66% che la ritiene un problema serio.
Fake news, notizie generate con Intelligenza Artificiale, notizie manipolate per esigenze politiche o personali sono all'ordine del giorno.
Qua il dato è globale, e indica la difficoltà nel comprendere se un'informazione è affidabile
Tutte le piattaforme stanno inserendo sistemi, automatici e semiautomatici, per aumentare l'affidabilità delle notizie. La ricerca evidenzia però che molte persone hanno fiducia nella propria capacità di distinguere notizie e informazioni affidabili da quelle inaffidabili.
Anzi, si sentono anche abbastanza tranquille nel leggere notizie passate dall'Intelligenza Artificiale e visionate o modificate da un giornalista o persona umana con competenza specifica.
Le persone tendono a fidarsi anche quando in ballo c'è l'Intelligenza Artificiale. I rischi sono degli editori e del loro diritto di proteggere il proprio lavoro.
Il futuro dell’informazione
Il digitale ha rivoluzionato il modo in cui gli italiani, ma in generale gli umani, si informano, offrendo nuove opportunità e ponendo nuove sfide. L’informazione è diventata più accessibile, immediata e personalizzabile, ma è fondamentale sviluppare un senso critico e ricercare fonti di notizie affidabili. Il futuro dell’informazione è incerto, ma una cosa è certa: il digitale ha cambiato il nostro modo di informarci, ma spetta a noi utilizzarlo in modo responsabile e consapevole per essere cittadini informati e preparati.
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