La digitalizzazione è un gioco da professionisti

Digitalizzazione: da opportunità di crescita a necessità.

Nelle ultime settimane la “digitalizzazione” si è trasformata da prospettiva apparentemente lontana e per molte PMI ancora quasi visionaria, a esigenza cogente e stringente, da opportunità di crescita a necessità vitale.

Il concetto stesso di “digitalizzare” la propria azienda si è diffuso capillarmente in tutta Italia, subendo picchi di popolarità, suscitando domande avide di soluzioni rapide, pratiche e sostenibili, e risposte che non sempre hanno queste caratteristiche.

digitalizzazione imprese italiane covid-19
Impennata delle ricerche su “digitalizzazione” nel mese di marzo 2020. Fonte: Google Trends.

La digitalizzazione non è un gioco da ragazzi

Il periodo di emergenza ha accelerato un processo già in corso, mettendo a nudo un’infrastruttura digitale arretrata e inadeguata a questo repentino cambio di paradigma.

Tuttavia, per dirla con la metafora coniata da Nassim Nicholas Taleb: l’emergenza digitalizzazione non è un cigno nero*.
Non si tratta, cioè, di un evento improvviso, isolato e impattante, bensì della punta di un iceberg che si è finalmente rivelato “al grande pubblico”, in tutta la sua imponenza e complessità.

Che cosa significa affermare che il processo di digitalizzazione delle imprese italiane non è un cigno nero?
Vuol dire che non coglie alla sprovvista chi nel digitale opera da anni ed è in grado di fornire risposte e soluzioni concrete alle aziende italiane, basandosi su dati reali e decenni di esperienza sul campo.

La digitalizzazione non è un gioco da ragazzi ed è bene tenerlo a mente, perché, ora più che mai, nessuno può permettersi il rischio d’improvvisare.

* Per approfondire il concetto di “cigno nero”: The Black Swan – Nassim Nicholas Taleb (Teoria del cigno nero).

Nuovi target, nuove esigenze di acquisto online.

Ad oggi, il processo di digitalizzazione della propria azienda deve necessariamente tener conto delle mutate abitudini d’acquisto degli italiani, ormai definitivamente – e inesorabilmente – orientate al mondo digitale.

Ciò si traduce nell’esigenza di presidiare con consapevolezza tutti i canali di promozione e vendita messi a disposizione dal digitale, con una particolare attenzione ai nuovi target che si approcciano al mondo online per la prima volta.

Si parla, e a ragione, di una vera e propria nuova rivoluzione del retail:

Abbiamo condotto una ricerca lampo su 200 dei nostri associati scoprendo che il 75% di chi ha acquistato da siti di e-commerce non lo aveva mai fatto prima. Quindi si tratta di nuovi utenti che, si spera, porteranno in alto la percentuale di oggi. Solo il 7% degli acquisti in Italia viene eseguito online, contro il 30% della Gran Bretagna.

Così commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm, che associa le principali aziende di commercio online*.

* Fonte: Forbes – Coronavirus ed e-commerce

Un cambiamento epocale nella scala di valori…

Le fasi del percorso che approda alla conversione non cambiano, ma occorre ripensarle con attenzione.
Ai piani alti del funnel, brand awareness e consideration non potranno ignorare i profondi cambiamenti nella scala di valori e nelle esigenze degli utenti, a livello non solo nazionale ma globale.
Per questo sarà necessaria una ragionata ri-valutazione su che cosa comunicare e su come comunicarlo.

I trend di ricerca nell’ultimo periodo evidenziano come temi finora minoritari abbiano registrato picchi vertiginosi, ponendosi tra gli argomenti “caldi” del momento e del futuro prossimo.

Es. L’attenzione alla sicurezza e all’igiene ha repentinamente spodestato altri temi fino ad oggi centrali, quali la sostenibilità e il green.

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Trend di ricerche su “amuchina gel” negli ultimi 90 giorni. Fonte: Google Trends

…e nelle modalità di acquisto.

L’acquisto online, modalità “obbligata” nelle settimane d’isolamento forzato, si consoliderà come abitudine d’acquisto degli italiani, finita l’emergenza?

Una volta riaperti i negozi fisici, in quale percentuale quel 75% di nuovi acquirenti tornerà a rivolgersi all’online (a cui si è approcciato in un periodo fatto anche di rallentamenti di connessione e ritardi nelle consegne)?

In molti se lo chiedono, ma una cosa è certa: il dado è tratto.
La crescita del mondo e-commerce, finita l’emergenza COVID-19, potrà subire un rallentamento rispetto alle ultime settimane, ma di certo non un arresto.

Fondamentale, ora più che mai, garantire dunque un’esperienza d’acquisto veloce, semplice e soddisfacente.
Oltre a un sito e-commerce ottimizzato sotto ogni aspetto (e in ciò l’UX design ricoprirà un ruolo primario), diventa ancor più importante sfruttare nel modo giusto le principali piattaforme di marketplace (es. Amazon, Google Shopping, AliExpress, ecc…), equipaggiandosi per rispondere a rinnovate esigenze e per aprirsi anche a nuovi mercati.

Es. La ricerca sulle “Consegne a domicilio” ha subito un picco vertiginoso nelle ultime settimane, diventando un parametro fondamentale per qualsiasi tipo di attività, piccola o grande.

Una nuova abitudine d’acquisto che si è consolidata di pari passo al prolungarsi dell’isolamento sociale.

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Curiosità: Il 2020 rimarrà nella storia come l’anno in cui gli italiani, abituati ad acquistare le uova di Pasqua al supermercato, hanno dovuto trovare nuove modalità di acquisto, finora impensate.

Le pasticcerie in grado di fornire consegne di uova a domicilio hanno potuto rispondere a questa nuova modalità di acquisto, facendo di necessità virtù.

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Ricerche in impennata, correlate alla consegna a domicilio. Fonte: Google Trends

(Anche) online è vietato mentire.

La risposta puntuale e veloce alle nuove esigenze degli italiani non basterà a decretare il successo di un’azienda.
Manca ancora un passaggio, che aiuta a scalare l’ultimo step del funnel, invitando all’acquisto: si tratta del “passaparola” online.

Per acquisire informazioni sull’affidabilità di un prodotto o un servizio, gli utenti sfrutteranno le recensioni di chi l’ha provato prima di loro.
Un’arma a doppio taglio, da sfruttare a proprio vantaggio sull’e-commerce proprietario e disponibile anche su piattaforme di recensioni online (una tra tutte, Trustpilot).

Fondamentale dunque mantenere le promesse fatte, per costruire una salda reputazione online e assicurarsi brand loyalty.

Autenticità e competenza faranno la differenza. Già, ma questa non è una novità.

La digitalizzazione è un gioco da professionisti

Il percorso non è facile, la strada verso la digitalizzazione comporta dei rischi, ma è anche ricca di opportunità. Per questo è meglio affrontarla con una rotta chiara e affidarsi alla competenza di un digital partner di fiducia.

 

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