Per una volta nel titolo c’è già la risposta alla domanda che più spesso mi sono sentito fare in questi giorni, dopo il ritorno dalla fiera E3 di Los Angeles, ovvero: cosa ci sei andato a fare? L’altra domanda che mi fanno tutti è: com’è Los Angeles??
Ma torniamo alla prima domanda.
Cosa è l’Electronic Entertainment Expo (in breve E3)?
E3 è la più importante fiera al mondo per il mondo dei videogiochi e dei gamers. E’ una fiera per addetti ai lavori: solo chi può dimostrare di far parte del “circo” dei videogames può acquistare il biglietto… e i controlli per evitare imbucati sono continui, quasi ossessivi, in perfetto stile americano.
La nostra partecipazione è stata legata al nostro cliente Console Planet, sito ecommerce della galassia STK, ed era volta alla comprensione di cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi 12 mesi:Fallout 4, Metal Gear Solid V, Rock Band 4, Guitar Hero Live, Uncharted 4, Assassin’s Creed Syndicate, Battlecry, Doom, Street Fighter V, Gears of War Ultimate Edition, Dishonored Definitive Edition, The Elder Scrolls Online, Xenoblade Chronichles X, Yoshi’s Wooly World, Tom Clancy’s The Division, Batman Arkam Night, Fifa 16, Pes 2016, Mad Max, WWE 2K16 e molto altro..impossibile citarli tutti :).
Perchè andare noi a E3
“LA” fiera dei videogames è anche e soprattutto una fiera dove sono presenti aziende creative con una comunicazione fatta soprattutto per giovani e per tutti coloro che sono dentro la tecnologia. Vedere le tendenze, capire le innovazioni apportate, i modi di comunicare, le strategia nel breve e medio termine a livello worldwide sono piccoli mattoni che servono e serviranno a costruire nei prossimi mesi nuovi progetti, nuove idee comunicative, nuove strategie.
All’E3 non si compra e non si vende niente…si apprende.
Ecco, è proprio questo che rende così utile andare a una fiera internazionale: comprendere dove sta andando il mondo. Spesso è un sacrificio…andare a Berlino, Los Angeles, Las Vegas, Hannover, Pechino ecc. è eccitante ma anche stancate, ma permette di avere una visione più completa ed elaborare idee che vanno oltre alla nostra visione iniziale locale; E3 ha confermato tutto questo…l’innovazione c’è per chi la fa veramente e non si ferma solo alle parole!. Che poi le idee innovative si applichino a un videogioco o alla vendita di un telefono poco cambia…l’importante è avere un’idea, realizzarla e perseguirla. E, come fanno gli americani, se non funziona buttarla e ricominciare da capo.
Questa esperienza americana, seppure compressa nei pochi giorni della fiera, è stata entusiasmente. Merito soprattutto dei compagni di viaggio: un team affiatato e assetato di conoscenza, che ha la consapevolezza di avere idee ma che queste non sono e non devono essere ritenute sufficienti, per poter migliorarsi ancora di più. Un gruppo di persone “affamate” e un po’ folli, come diceva qualcuno molto più importante di me.
Un’esperienza che c’ha fatto capire quanto noi abbiamo da dare. Gli americani sanno vendere anche l’aria. E noi, che di cose da comunicare e vendere ne abbiamo molte, possiamo solo imparare, rimboccarsi le maniche e lavorare!
Ma Los Angeles com’è??
Ah…per la seconda domanda: Los Angeles?? Enorme…XXL come si conviene a una grande città americana (per estensione mi hanno detto sia la più grande città degli states). Dove il consumismo e il rispetto dell’ambiente si ritrovano sotto uno stesso cielo. Colonnine per le auto elettriche ovunque (a proposito, mi sono innamorato della tesla), servizi che funzionano e venditori di hamburger in ogni angolo di strada. Negozi favolosi e prezzi per tutte le tasche…si può vivere spendendo qualsiasi cifra…pranzando con 2 euro o con 2000 (e non è detto che si mangi meglio nel secondo caso visto che nel primo la media del gusto è alta). Si ha la netta sensazione di essere in mezzo a un mare di opportunità, molto più che in altre città americane che ho visitato in passato.
E vedere Hollywood ti fa capire come loro siano bravi a valorizzare il niente…se avessero il Colosseo, la mole, il Duomo di Milano o la torre di Pisa cosa potrebbero fare? Eh si…noi italiani abbiamo tanto da fare vivendo nel posto più bello del mondo ed invece continuiamo solo a parlare e piangerci addosso…ma questa è solo la mia modesta opinione.